La digitalizzazione ha cambiato il concetto di beni e servizi. L’evoluzione passa attraverso la customer experience.
Tempo di lettura: 5
Tempo di lettura: 5
La digitalizzazione ha cambiato il concetto di beni e servizi. L’evoluzione passa attraverso la customer experience.
Il concetto di “economia delle esperienze” è nato per la prima volta nel 1999 da Pine e Gilmore, i quali sostengono che servizi e beni sono il mezzo attraverso cui si ha l’innovazione. Ma beni e servizi sono cambiati, evoluti, rispetto a prima.
In particolar modo attraverso il fenomeno della digitalizzazione. Infatti, attraverso l’avvento di internet, i consumatori possono confrontare molto più facilmente prodotti e servizi, attraverso la trasformazione dei prodotti in commodity stesse.
Quindi, le imprese per trasmettere una customer digital experience soddisfacente, devono diffondere esperienze che superino le offerte di base che un’azienda normalmente offre. I consumatori, ormai desiderano un vero e proprio rapporto 1:1 con i brand, motivo per il quale le imprese devono colloquiare con i consumatori attraverso tutte le varie sfaccettature delle tecnologie digitali per poter creare engagement. Infatti, la cosa che è cambiata rispetto al passato è che adesso più che il prodotto stesso è importante il modo di interagire con esso: infatti, i consumatori lo acquistano, lo usano, diffondono attraverso il WOM tutte le peculiarità.
Quindi, per le aziende, la digital customer experience è diventata un modo più efficace per creare valore al cliente e per offrirgli una UX experience unica.
La customer experience non riguarda solamente l’esperienza di acquisto di un prodotto o l’aspetto dell’assistenza clienti. Infatti, entrando più nel vivo della customer experience definizione, questo fenomeno parte molto prima dell’acquisto e continua dopo lo stesso.
Questo significa che si deve parlare, anche qui, di touchpoint con cui i consumatori hanno un’interazione sia con il prodotto che con il servizio:
Per avere quindi una customer experience rilevante e di qualità, le aziende devono rispettare tutti questi touchpoint.
Le imprese, però, per raggiungere questi touchpoint devono fare un passo indietro: devono focalizzarsi sul customer journey dei consumatori e sulle loro azioni, che si fondono secondo Kotler, sulle 5A.
Le 5A servono per mostrare ai marketer che molte decisioni di acquisto non sono prese da impulso o dall’esperienza, ma derivano dalle decisioni sociali. La vita ed il suo ritmo sono diventati così veloci che non si riesce a stare dietro a tutti i contenuti che vengono pubblicati e per questo, per la nostra salvaguardia, la soglia dell’attenzione diminuisce.
Quindi la decisione si prende affidandoci al nostro porto sicuro, alla nostra bussola: la famiglia e gli amici.
Ma scopriamo insieme le 5A:
La customer experience, quindi, diventa ibrida. Una fusione perfetta tra automazione ed esseri umani che, attraverso le abilità differenti, si completano a vicenda. Questo, perché l’efficienza che garantisce il computer può essere un modo ulteriore per sviluppare la creatività umana.
Quindi, la tecnologia permette di far “esplodere” le capacità umane, non di ridurle.
I computer hanno la capacità d’identificazione di dati e di cluster che includono contenuti audiovisivi, testi, numeri e immagini. Mentre l’essere umano ha delle ottime capacità ad avere nuove idee e a trovare soluzioni. Queste funzioni sono fra di loro complementari e, se sfruttate nel migliore dei modi, possono aumentare di gran lunga l’efficacia delle azioni da compiere. Questa complementarietà la possiamo notare anche nella customer experience, scopriamo come nel prossimo paragrafo.
Solitamente, l’intervento umano e le sue interazioni, sono riservate a dei clienti pregiati e importanti mentre gli automatismi servono a generare lead controllando i costi e gestendo i rischi senza troppo spreco di tempo e di capitale. In realtà, però, i computer riescono a gestire degli eventi considerati programmabili e prevedibili, mentre le persone riescono più a gestire il lato della consulenza e quindi a controllare delle attività anche non programmabili e non prevedibili.
La connessione human to human è perfetta per una gestione della clientela che richiede un aiuto delle capacità sociali ed è quindi perfetta soprattutto per tutte le sfaccettature dei servizi.
Ma quindi qual è l’effettiva differenza tra le macchine e gli esseri umani?
Le macchine:
Gli esseri umani, invece:
Facendo leva su i punti di forza di entrambi, possono coesistere e collaborare per garantire un customer journey indimenticabile all’utente.
Ma esseri umani e tecnologie come possono convivere tra di loro? Scopriamolo insieme nel prossimo paragrafo.
Secondo Kotler, il customer journey, è caratterizzato da vari tipi di utilizzo delle martech – tecnologie per il marketing.
Ecco quali:
Solo attraverso le martech si può, quindi, realizzare una customer experience rilevante che renda il consumatore soddisfatto e fidelizzato in tutte le fasi del customer journey.