L’antica arte del racconto e il suo ruolo nel marketing.
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L’antica arte del racconto e il suo ruolo nel marketing.
L’arte di narrare, la bellezza di raccontare storie affonda le sue radici nell’antichità, sin da quando un racconto fatto nel modo giusto, riusciva ad incollare persone intorno ad un falò, in una stanza o davanti ad uno schermo.
Il fascino delle fiabe, coinvolgenti e rassicuranti, quel senso di appartenenza che ci riporta indietro nel tempo. La parola, il mezzo di comunicazione più importante per eccellenza, ha negli anni subito trasformazioni adattandosi costantemente alle tecnologie e alle innovazioni che ne hanno caratterizzato la forma.
L’arte del racconto, ancestrale e complessa, è quella che ha garantito il passaggio della conoscenza, dell’evoluzione della storia.
Ma cos’è lo storytelling?
Possiamo dire semplicemente che è l’arte di comunicare raccontando storie? Non proprio o meglio non solo.
Lo storytelling in marketing, si basa proprio sul principio del racconto, sull’importanza di comunicare storie e di farlo all’interno di una strategia molto più ampia e ben strutturata. Raccontare una storia e farlo nel modo giusto, nel marketing è essenziale. Offrire una storia alla quale si può credere, ecco cosa vuol dire storytelling.
Capire lo storytelling quando nasce in verità è difficile perché parliamo di una tecnica di comunicazione così diffusa e antica che fossilizzarsi all’interno di un concentrato arco storico non è possibile. La sua origine viene fatta risalire senza dubbio a quando gli uomini delle caverne incisero le prime pitture tramandando in storie. Lo storytelling è un percorso narrativo che rende la storia viva e interattiva.
Per adottare uno stile narrativo coerente e chiaro è necessario seguire una serie di tecniche per ottenere l’effetto che desideriamo.
Lo storytelling deve raccontare dell’azienda, dei suoi valori, della storia e dei servizi che offre mantenendo alta l’attenzione del fruitore.
Per poter capire realmente come si crea un racconto e come lo si introduce all’interno di una strategia di marketing più ampia, è importante contestualizzare questo complesso processo legato al marketing con la vita di tutti i giorni. Ci capita spesso infatti di raccontare una qualsiasi esperienza ad un gruppo di persone le quali restano più o meno colpite dal nostro messaggio. Il pubblico non particolarmente appassionato infatti non apprezzerà il nostro racconto o quanto meno non ne resterà particolarmente colpito. Innanzitutto è importante creare una storia valida e affidabile.
È un processo talmente delicato e importante che permette di stimolare gruppi di persone e catturare la curiosità dell’ascoltatore.
Ma vediamo come.
Ci sono degli elementi importantissimi che permettono di rendere lo storytelling efficace e diretto a prescindere dai mezzi che utilizziamo:
La storia deve avere una struttura narrativa completa e coinvolgere sia la parte razionale che emotiva sfruttando tutte quelle caratteristiche che colpiscono la memoria. Non è semplice dare vita ad una storia che affascini ed emozioni o creare un racconto capace di coinvolgere più sensi possibili.
Un altro elemento importantissimo è la scelta del target.
Capire a chi comunicare, identificare i tempi specifici, la realizzazione (quindi capire come presentare il racconto) è importante. Alla base c’è la necessità di suscitare emozioni che coinvolgono in maniera diretta il pubblico interessato.
Ecco, se riusciamo a coinvolgere, abbiamo fatto centro.
Raccontare cos’è lo storytelling non è semplice. È la capacità di lasciarsi coinvolgere da un prodotto, accettare la storia che questo racconta, vivere l’esperienza che questo stesso ci fa vivere e riuscire a “rivendere quella storia” diventandone testimone, restituendo al mondo dunque quello che l’azienda stessa ci ha dato.
Se la storia risulta autentica e coinvolgente, soprattutto in sintonia con la visione del mondo del nostro target, allora il gioco è fatto.
Ovvio è che gli esempi di storytelling sono tanti e tutti diversi.
Le tecniche dello storytelling garantiscono all’ascoltatore un’esperienza personalizzata, cucita su misura.
Esse cambiano in base al mezzo che decidiamo di utilizzare. Ogni piattaforma ha le sue regole. L’obiettivo infatti non è offrire il miglior prezzo ma la migliore esperienza al cliente, vendere una storia che sia perfettamente in linea con la loro visione del mondo.
Il pubblico oggi è diverso; il marketing racconta dunque una storia alla quale il consumatore crede.
È importante individuare i segmenti giusti. La parte difficile non è raccontare la storia ma individuare il pubblico giusto e raccontare a questo la storia giusta.
Lo storytelling negli anni è diventata una vera e propria arte difficile da applicare nel mondo del marketing ma talvolta necessaria. Cambiare la visione del mondo dominante è impegnativo ecco perché non sempre le soluzioni che abbiamo da offrire ai potenziali clienti non risultano essere vincenti. Lo sviluppo che negli anni ha avuto il mercato ha portato il marketing ad un livello di difficoltà avanzato.
Comunicare il messaggio è difficile.
Il marketing tradizionale partirebbe dalla classica campagna.
Il primo vero passo invece è proprio proporre una storia avvincente a quelle persone, seppur poche, capaci di ascoltarla, quelle che hanno un profilo in linea con il nostro target di riferimento.
Il secondo è quello di sostenere la storia che stiamo raccontando con azioni reali, con dimostrazioni efficaci capaci di sostenere ciò che stiamo raccontando.
Certo ci sono degli elementi che aiutano e favoriscono inevitabilmente l’approccio al digital storytelling che riprendono quelli che tendenzialmente utilizziamo anche nella normale conversazione:
– l’uso della prima persona;
– l’utilizzo di elementi coinvolgenti;
– la capacità di evocare emozioni;
– la possibilità di usare poche parole nel modo giusto raccogliendo più concetti;
– la colonna sonora (se necessaria) dunque la musica o la voce che scegliamo di inserire.
Siamo soliti pensare che lo storytelling sia solo quello digitale. Partiamo dal presupposto che esistono due tipologie di racconti:
– il linguaggio verbale che si avvale di segni che rimandano ad un contenuto preciso;
– il linguaggio figurativo che impegna invece simboli che rimandano a concetti sicuramente forse più soggettivi.
In entrambi i casi infatti ognuno di questi linguaggi ha una propria caratteristica che porta con sé vantaggi e svantaggi. Quello verbale, che tutti conosciamo, è sicuramente quello più utilizzato anche nel marketing ma fondamentale è anche lo storytelling fotografico.
Storytelling fotografico
L’utilizzo dell’immagine negli ultimi anni ha ricoperto un ruolo importantissimo grazie all’utilizzo massivo dei social. Ecco, raccontare una storia attraverso le foto non è facile, trovare l’immagine giusta, quella che riesce a rendere la comunicazione immediata ed efficace è davvero difficile. L’empatia in questo caso è la vera chiave.
Non esistono storie che non valgono la pena di essere raccontate, al contrario esistono diversi modi per farlo. Bene, anche la fotografia si avvale di tecniche specifiche.
Si tratta di un lavoro di ricerca e comunicazione dettagliata che mira a coinvolgere ed emozionare senza parlare. Un lavoro forse molto più impegnativo ma che, se ben fatto, riesce nel marketing a smuovere molto più di qualunque tipo di racconto.
Un giorno qualcuno disse che un buon racconto è fatto da un inizio, da uno svolgimento e da una fine. Una narrazione che si rivolge ad un pubblico specifico. Ecco, da allora il racconto è rimasto invariato, ha continuato a portarsi dietro quel fascino un po’ infantile che solo le storie raccontate ci regalano adattandosi però sempre più al contesto e, nel caso specifico del marketing, a ciò che ci permette di trasmettere un messaggio su misura monitorando l’utente.